La notizia è di quelle che fanno gelare il sangue. Non era mai accaduto, a memoria d’uomo e secondo i più attenti osservatori di quello che accade in città, che l’ospedale di Pescia non avesse accolto nuove vite, sin dalla sua fondazione nel novembre 1698.
Dal prossimo 1 giugno il Punto Nascita chiuderà. I vertici dell’azienda sanitaria l’hanno comunicato nella mattinata di venerdì ai sindaci dei Comuni della Valdinievole, “allibiti“, secondo alcuni dei presenti all’incontro, “scialbi e impotenti“, secondo altri.
La brutta notizia l’hanno data l’assessore alla Sanità Simone Bezzini e il consigliere regionale Marco Niccolai. “Si sta assistendo in questi ultimi anni a una sensibile riduzione dei parti, specificatamente per l’ospedale di Pescia nel 2021 sono stati 459; il trend del 2022 sarà purtroppo di un ulteriore decremento. Le disposizioni ministeriali, in particolare il dm 70/2015, prevedono d’obbligo un percorso autorizzativo per il mantenimento del punto nascita che non raggiunge il limite dei 500 parti annui“.
L’iter prevede l’invio di dettagliata comunicazione al Ministero della Sanità, entro il mese di maggio, il quale entro massimo 180 giorni dovrà esprimersi. Il riferimento per la funzione del parto sarà la sede più prossima, ovvero il punto nascita dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia.
La procedura era già stata messa in essere nella zona del Mugello per il punto nascita dell’Ospedale di Borgo San Lorenzo dove i parti erano scesi a poco più di 300. Oggi il punto nascita di Borgo continua pienamente a essere in funzione. L’obiettivo è la riapertura del punto nascita al massimo con il 1° gennaio 2023. Ma i timori sono tanti.