I dati forniti dall’Ausl Toscana sono impietosi. Dal 2011 al 2021 il numero delle nascite all’ospedale di Pescia è più che dimezzato.
Nel 2011 i parti furono quasi 1100, nel 2012 nacquero invece 1064 bambini, l’anno successivo 925, e nel 2014 i nati furono 874, nel 2015 743 e nel 2016 furono 675. Nel 2017 i nuovi bambini nati furono 623, nel 2018 605. Una discesa inesorabile, fino al 2021 quando il numero dei nuovi nati è sceso al di sotto della fatidica soglia: 459 parti. Da gennaio 2022, sono 130 i parti effettuati.
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Eppure qualcosa non torna. Ad esempio ci si domanda perchè il calo del numero dei parti, tra il 2020 e il 2021, è stato di oltre il 16%, il peggiore dato tra i presidi ospedalieri dell’Asl Toscana centro, che in totale registrava un calo delle nascite del 5%. Nonostante la qualità del personale medico e infermieristico, che è di prim’ordine.
Secondo alcuni, “i medici non vogliono venire a Pescia, preferendo invece presidi ospedalieri meno periferici”, contribuendo in questo modo “all’impoverimento scientifico e al depauperamento logistico del plesso”.
Nel reparto vi lavorano 24 ostetriche che saranno ricollocate in altre presidi ospedalieri.