E’ allarme per il calo delle nascite nel presidio ospedaliero pesciatino.
I dati forniti dall’Ausl Toscana centro riguardo al numero delle nascite all’ospedale Ss Cosma e Damiano nel 2021 sono allarmanti. I parti sono stati 459. Nel 2011 i parti furono quasi 1100. Un nuovo nato ogni tre non è italiano.
Stante questo andamento e salvo smentite, la permanenza del punto nascite a Pescia è a rischio. Anni fa vi fu l’accordo tra ministero della Salute e Regioni con l’obiettivo di chiudere i punti nascita in cui vengono al mondo meno di 500 bambini l’anno.
Della questione ne ha parlato il consigliere Oliviero Franceschi durante il consiglio provinciale appena insediato.
“Carissimi colleghi, voglio coinvolgervi nella battaglia di un intero territorio a difesa del suo punto nascite. In Toscana vi è stata una diminuzione delle nascite nel 2021 del 5% circa, ma nel punto nascite a Pescia si è toccato il punto più basso, il 16%”.
Per Franceschi, l’Ausl potrebbe seriamente considerare “la chiusura definitiva del servizio medico pediatrico e di conseguenza la morte del punto nascite a Pescia“.
Quello che non torna è perchè a Pescia il calo delle nascite sia stato maggiore rispetto al resto della Toscana nonostante l’indiscussa professionalità dei medici e dello staff infermieristico.
“A pensar male si fa peccato, ma ripensando a tutte le vicende legate alla presenza pediatrica in questo presidio ospedaliero, più volte venuta agli onori della cronaca per pediatra presente, pediatra a giorni alterni oppure la notte no, magari tutte chiacchiere di corridoio e annunci vari, ma sta di fatto che una parte delle future madri non ci ha pensato due volte a prendere in esame proposte alternative a Pescia che non fossero cariche di tutte queste incertezze per portare a temine con successo per neonato e mamma la loro gravidanza”.
Il Governatore Eugenio Giani e l’assessore Simone Bezzini dovranno dare risposte.