Antonio Fusco, “I tragici fatti del G8” nell’ultimo libro. Il commissario Casabona e l’ispettore Valeri

E’ il 2001, sullo sfondo c’è Genova. Il G8 ed i tragici eventi.

Lì, si intrecciano i destini di due amici che si ritrovano inesorabilmente l’uno contro l’altro, ai due lati della barricata. Da una parte Massimo, l’ispettore di Polizia Massimo Valeri, Solitario, taciturno, appassionato di musica rock. E dall’altra Pietro, l’amico con cui condivideva sogni e ideali, che era come un fratello finché l’amore per Giulia non li divise mandando tutto in frantumi. Pietro era a Genova tra i manifestanti No-Global.

Quando volevamo fermare il mondo, è l’ultimo libro di Antonio Fusco, funzionario di Polizia di Stato e criminologo forense, dal 2000 vive e lavora in Toscana.

Quando volevamo fermare il mondo è il libro che avevo in mente di scrivere, da vent’anni. Sentivo di dover raccontare il G8, a modo mio, e ho aspettavo che idee e ricordi trovassero le giuste forma e sostanza, e si intrecciassero con una ricorrenza, il ventennale di quei drammatici giorni, appunto”.

Furono giorni infernali…

“Sì. Tutto quello che è scritto nel libro è basato su una rigorosa ricostruzione dei fatti. Nessuna interpretazione personale. Di “mio” c’è la storia di Massimo e Pietro, i loro curiosi destini. La tensione e le emozioni vissute in quelle ore sono diventate un documento storico, raccontato come una fiction”.

In Quando volevamo fermare il mondo, Fusco veste dunque per la prima volta i panni dell’ispettore Valeri. “Svesto, ma solo per un po’, quelli del commissario Tommaso Casabona”. Casabona è il personaggio dei primi sei libri di Fusco, tutti editi da Giunti editore. “Tornerà”, ha detto.

Casabona e Valeri. Due personaggi assai diversi tra loro… . Quanto c’è di Fusco in ciascuno dei due?

Casabona è un investigatore astuto e riflessivo che opera nella provincia italiana, densa di storia e tradizioni. Valeri, al contrario, è un poliziotto dinamico e inquieto che si muove in un’ambientazione più metropolitana. Entrambi rappresentano una parte di me e riflettono diverse esperienze professionali che mi appartengono.

Quale obiettivo si propone quando inizia a scrivere un nuovo romanzo?

Solo quello di non deludere i lettori e di essere all’altezza delle loro aspettative.

Di origini napoletane, Fusco fu dirigente del commissariato di Pescia dal 2003 al 2008.

“Ho dei bellissimi ricordi di quella esperienza. Ho amato i pesciatini e Pescia, al punto di farla diventare la città di residenza per me e la mia famiglia da quasi 20 anni.