Rioni. “No al “virtual-Palio”. Meglio rimandare”

“Il Palio? Meglio rimandare al 2021”.

Sono tutti d’accordo i quattro presidenti dei Rioni pesciatini. L’organizzazione del Palio richiede molto tempo e non possono dunque bastare i mesi di luglio ed agosto per mettere in piedi un’iniziativa del genere, l’appuntamento più importante per la città di Pescia.

Troppe sono le incognite. La pericolosità del Covid-19, prima di tutto, le regole da rispettare per contenere il possibile contagio, il distanziamento sociale, la sanificazione dei vestiti dei figuranti del corteggio storico, quasi 700, dei locali dei Rioni.

E poi c’è la questione sportiva. Da oltre tre mesi gli arcieri non possono allenarsi, così come gli sbandieratori e musici. Il rischio dunque di un palio sottotono, qualitativamente scarso, è reale.

Nella serata di lunedì I presidenti dei quattro Rioni incontreranno il sindaco Giurlani per definire la questione. I quattro sembrano aver bocciato anche l’idea di una competizione virtual, esperienza già utilizzata in Italia nrl tiro con l’arco e in altri sport. Ogni Rione avrebbe potuto “tirare” all’interno del proprio campo di allenamento, alla presenza di uno o più giudice nominato. Ma l’idea non piace. “Il Palio non è solo dei Rioni ma di tutta Pescia”, dicono. “Il bello di una competizione di questo tipo -hanno detto Mirco Borracelli, Gino Landi, Riccardo Michelotti e Deni Vannucci– sta proprio nel coinvolgimento di un’intera città, nel passaggio del corteggio tra le vie del centro, negli sfottò, nei sorrisi e nei pianti di ogni partecipante”.

Rimane a questo punto sul tavolo l’ipotesi stadio. Lì potrebbero essere garantiti i distanziamenti sociali richiesti sia per i figuranti che per gli spettatori.