“Le prime battute di caccia al cinghiale nella Riserva Naturale del Padule di Fucecchio sembrano aver dimostrato la totale inadeguatezza dell’operazione e un grave disturbo alla fauna selvatica”, è la denuncia di Legambiente che prosegue, “ad una settimana dall’inizio delle battute l’operazione brilla per l’assoluta mancanza di trasparenza, nonostante si operi in un’area pubblica e con denaro pubblico”.
Legambiente punta intanto il dito sulle presunte condizioni di scarsa sicurezza, “i cacciatori sparano da postazioni fisse a terra e su automezzi e non, come di consueto, da altane”. E sui disturbi che le battute starebbero causando alla fauna selvatica locale, “per i forti boati degli spari, gli uccelli acquatici presenti nell’area sono fuoriusciti in massa dall’area protetta”.
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“Chiediamo infine che sia data informazione, nel caso che quanto riferito corrisponda ai fatti, di quali provvedimenti si intenda assumere, considerati gli esiti fallimentari dei primi interventi e del grave impatto sulla fauna selvatica. Ed ancora vorremmo sapere a che titolo e sulla base di quale autorizzazione erano presenti persone non impegnate nell’attività di abbattimento, tenuto conto del divieto di ingresso vigente all’interno dell’area protetta e di ovvi motivi di sicurezza.
Quanto emerge in sostanza non fa altro che confermare da un lato l’assoluta inadeguatezza di questa operazione a raggiungere lo scopo prefissato – si tenga conto che in questi casi le prime battute dovrebbero essere le più fruttuose – dall’altro la strumentalità della caccia al cinghiale nell’area protetta, che ad altro non servirebbe se non a voler dimostrare che la gestione che fino ad ora abbiamo conosciuto, effettuata con professionalità e passione da personale esperto del Centro di Ricerca, guide ambientali e volontari, è finita. Che anche la Riserva Naturale sarà gestita come un piccolo luna park, dove oggi si spara ai cinghiali, domani ai corvidi, dopodomani alle volpi e poi si vedrà.
Uno spettacolo indecente, rispetto al quale Legambiente andrà a fondo sulle responsabilità in fatto di eventuali abusi e mancato rispetto delle leggi, oltre che sulle gravi responsabilità politiche di chi ha sponsorizzato questa fallimentare operazione. Non consentiremo che un patrimonio pubblico così importante sia sottratto ad una buona gestione per essere consegnato a chi opera con fini ideologici, con presunzione ed arroganza”.